Mutuo: meglio tasso variabile o fisso?
Variabile o Fisso?
Probabilmente è una delle domande più frequenti che ci si pone quando si sta scegliendo la forma di tasso più conveniente per le proprie tasche.
E’ difficile però trovare una risposta univoca se si è poco informati e soprattutto dipende molto dal periodo in cui ci troviamo.
I tassi bancari sui mutui bancari sono principalmente fisso e variabile, ma entrambi sono agganciati a due parametri di riferimento:
Mutui a tasso fisso: Irs (interest rate swap);
Mutui a tasso variabile: Euribor.
A questi due parametri di riferimento si sommano gli spread dei vari istituti bancari, ovvero il guadagno puro della Banca. Più è basso e più è conveniente per il Cliente. Attenzione però ai costi di istruttoria, perizia, incasso rata ed a quelli assicurativi visto che sono valori che fanno incrementare notevolmente il costo totale dell’operazione. Per questo motivo conviene sempre confrontare il TAEG che spiegherò in un articolo a parte.
Tasso variabile
Questa tipologia è stata introdotta dalle Banche per coprirsi dalle oscillazioni del parametro di riferimento utilizzato.
Ma a quali Clienti si addice questa tipologia di tasso?
Semplice: a tutti quei Clienti che non hanno particolari problemi di pagamento della rata mensile se il parametro di riferimento dovesse incrementare notevolmente di valore!
Perché dovrebbe essere conveniente sottoscrivere un mutuo a tasso variabile?
- Per approfittare dei periodi in cui tale parametro, di solito l’euribor, registra valori bassi e quindi la rata è più leggera;
- Per mutui a breve durata visto che tendenzialmente il parametro non varia in maniera cosi brusca e repentina;
Certo che come ogni tasso variabile potenzialmente potrebbe essere svantaggioso nel lungo periodo. Molti istituti bancari, specialmente dopo il 2008, hanno inserito nei contratti clausole di tasso floor e tasso cap cosi da fissare rispettivamente il tasso minimo ed il tasso massimo del mutuo e tranquillizzare i Clienti meno propensi a questo tipo di operazione. Facendo cosi il Cliente è più cosciente della rata massima, e di quella minima, che potrebbe andare a pagare.
Nei fogli informativi di ogni Banca è obbligatorio effettuare dei calcoli in caso il tasso diminuisse od aumentasse del 2% per far meglio comprende ai Clienti le potenziali rate future.
Tasso fisso
Questa tipologia esiste da quando sono nate le forme di prestito. Ma non tutti sanno che il tasso fisso di un mutuo o un prestito nascono comunque dalla somma del parametro IRS e dello spread bancario e tali tassi vengono aggiornati di mese in mese, promozioni a parte, da tutte le Banche.
Ad esempio, se dovessimo stipulare oggi un mutuo a 20 anni con spread dell’ 1,00%, il tasso sarebbe, per tutta la durata del mutuo, 2,50%!
Perché il Cliente dovrebbe preferire tale tipologia di tasso? Secondo me per diversi motivi:
- La rata è bloccata per tutto il periodo di vita del finanziamento. Esiste una normativa che non prevede variazioni unilaterali su contratti a durata ed il mutuo è proprio uno di questi contratti. Possono, su giustificato motivo, essere variate solo le spese come l’incasso rata;
- Avendo la rata bloccata è possibile pianificare al meglio e senza sorprese il budget mensile famigliare;
- 500€ mensili oggi hanno un peso probabilmente diverso tra 10 o 15 anni. Nessuno pensa mai che tendenzialmente lo stipendio negli anni può aumentare, per carriera o scatti di anzianità, i propri figli possono apportare denaro a casa oppure andare a vivere da soli e quindi non “pesare” più nel budget famigliare o comunque diventare più indipendenti negli anni etc…
Attualmente, durante la stesura di questo articolo, ottobre 2017, io consiglierei senza ombra di dubbio il tasso fisso. Il parametro non è mai stato cosi basso e, sostanzialmente, si paga solamente lo spread alla Banca. Inoltre in questo periodo storico le Banche hanno molta liquidità da erogare sotto forma di prestiti ed i tassi promozionali sono veramente allettanti.
E’ possibile prendere in considerazione anche il variabile visto che attualmente è veramente basso, ma prima o poi l’Euribor comincerà a risalire… Da valutare quindi che il tasso massimo sia in linea con il potere di restituzione famigliare. La rata non dovrebbe mai superare 1/3 del proprio reddito.
Un altro vantaggio potrebbe essere puntare al mancato rialzo in tempi brevi del parametro cosi da sfruttare l’ammortamento francese applicato dai principali istituti bancari dove gli interessi sono pagati nei primi anni di vita del prestito, oppure puntare ad effettuare prestiti o mutui molto brevi (5 anni a esempio).
Monitoraggio
Per monitorare al meglio i parametri di riferimento vi invito a consultare questa pagina
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