Trend principali sulla digitalizzazione bancaria
Si tratta di uno studio molto interessante del mondo bancario strettamente correlato alla digitalizzazione partendo dal Mobile Banking e dal Digital Investing fino ad arrivare ai servizi di Customer Care via Instant Messaging e quelli via Web Collaboration.
E’ essenziale cercare di riassumere i concetti più importanti
- Oltre 18,7 milioni di utenti/mese (su 25 milioni con almeno un c/c) accedono online al proprio conto corrente. 5,7 milioni di correntisti dichiarano che, pur avendo un accesso internet, non accedono/gestiscono il loro c/c online, ma si affidano, per ogni operazione, al proprio sportello bancario di riferimento, al proprio promotore o impartendo le disposizioni via telefono. Si deduce quindi che lo spazio di crescita bancario sia ancora molto vasto;
- L’accesso al conto viene effettuato via sito web (71%) e ancora un numero esiguo di clienti gestisce il proprio conto corrente tramite App (35%), in forte aumento (+32%) rispetto all’anno 2016. Il resto delle persone si divide tra Chat, Mail, Social e Videochat, anche perchè, molto probabilmente, sono servizi che non tutti i gruppi bancari riescono ad offrire;
- Tutte le Banche analizzate offrono un’app specifica per la gestione delle operazioni, ma non tutte le app offrono funzionalità evolute come il trading online, i pagamenti p2p tra clienti (vi ricorda qualcosa Satispay?), assistenza clienti etc…;
- Il profilo di età dei correntisti online presenta un fenomeno concentrato nelle fasce centrali ed è mediamente più giovane dei correntisti non online: il 54% dei correntisti online ha meno di 45 anni mentre nella stessa fascia i correntisti solo tradizionali (non online) non raggiungono il 38% e sono particolarmente concentrati nella fascia 65+. Più sensibilità per la digitalizzazione bancaria;
- Il passaggio tra banca tradizionale e online è avvenuto quasi completamente solamente per i liberi professionisti e gli imprenditori;
- Una media di 3 accessi al mese con aumenti importanti nei mesi estivi e a fine anno. Quindi durante l’estate gli italiani sono più invogliati a controllare la proprie spese ed a fine anno si effettua un bilancio sostanziale dei 12 mesi passati;
- Nell’ultimo anno 1,8 milioni di persone si sono aggiunte all’insieme dei correntisti online e a settembre 2017 il 63,3% degli utenti Internet maggiorenni risulta possedere almeno un conto corrente online;
- Il Bancomat è il prodotto bancario più popolare, sia tra i correntisti tradizionali che online,anche se non è utilizzato da circa un correntista online su quattro. Viceversa, il prodotto più affine ai correntisti online è l’account per gli acquisti online (PayPal o presso i merchant);
- Una statistica molto rilevante è che il 75,5% dei correntisti online è stato almeno una volta in una filiale negli ultimi tre mesi, per l’aggiornamento della documentazione o per compiere pagamenti e operazioni di una certa complessità (investimenti, gestione del risparmio, trading). Quindi i correntisti online percepiscono ancora in maniera forte l’aiuto che possono trovare presso gli sportelli tradizionali. Sembra quindi che l’utilizzo dei mezzi online non escluda la consulenza che viene effettuata dai professionisti del credito;
- Il 63% dei correntisti online dichiara di aver gestito il proprio dossier titoli utilizzando gli strumenti informatici.
Quattro le direzioni principali che i correntisti chiedono alle banche:
- Tutto online! Basta con la carta. Viva quindi la digitalizzazione bancaria;
- Servizio eccellente e conveniente. Chiarezza e trasparenza!;
- Focus su carte e pagamenti: gratuità, velocità e alert di spesa;
- Tecnologie Smart e centralità dello Smartphone con riconoscimento “veloce” tramite sistemi avanzati di riconoscimento.
Interessante anche la sezione dedicata alle promozioni per l’apertura di rapporti che le Banche offrono ai potenziali clienti. Canone 0, presenta un amico, buoni regalo, tassi agevolati, polizze assicurative comprese nel prezzo, benefici sotto forma di rimborsi e cambio conto gratuito in maniera automatica.
Ecco una breve infografica:
Fonte: Chebanca! report 2017 DBI
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